La Festa di sant’Antonio Abate

L’usanza di accendere i falò di gennaio in onore di sant’Antonio Abate è antichissima, essendo collegata alle celebrazioni solari del solstizio d’inverno. Sarebbero stati i veneziani nel ‘400, a suggerire l’allestimento di un unico grande falò per maggior gloria del Santo. Un’usanza restata intatta, sebbene con numerose varianti, in molte parti d’Italia.DSC_2404.JPG

A Morlupo, già parecchi decenni fa si usava accendere, davanti alla chiesa parrocchiale, un grossu focu, fattu co zzòcchi grossi. Poi, alla fine della Messa – ricorda il prof. Nicola De Mattia, nel suo “C’era una volta Morlupo” – il parroco dell’epoca, Don Ottorino, usciva sul sagrato e dava la benedizione ai somari, alle mìcce (le asine), ai cavalli…”

Strana storia è invece quella della statuetta di sant’Antonio, al centro del rito che la vuole ogni anno in casa di una famiglia diversa. Sebbene di fattura italianissima, infatti, venne regalata alla parrocchia di Morlupo come segno di devozione a sant’Antonio protettore degli animali, da alcuni membri della famiglia Mariani emigrati in America, precisamente nel Connecticut, all’inizio del secolo scorso.

La Festa di sant’Antonio Abateultima modifica: 2009-07-31T19:25:00+02:00da rikyross
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2 pensieri su “La Festa di sant’Antonio Abate

  1. Pienamente d’accordo Dino!
    Un vecchio detto mai tramontato recita: l’unione fa la forza.
    Una regola che dovrebbe valere non solo nell’associazionismo.

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